Adolfo Scotto di Luzio descrive in modo molto sintetico ed efficace il passaggio verso la platform society e le modalità con cui esso si è riflesso nell’istruzione:
“Dopo il crollo del commercio elettronico nel 2001 un nuovo ciclo di investimenti ha avuto infatti inizio. A renderlo possibile, come è noto, è stato l’ingresso sul mercato di prodotti concepiti in vista della creazione di un «ambiente» che dovrebbe funzionare sulla base del principio di Friedrich von Hayek di una prezzatura universale. L’idea cioè di un sistema decentrato di conoscenza in cui ogni attore dello scambio possa raccogliere informazioni su qualsiasi contenuto grazie a una sorta di «conversazione planetaria» tra utenti e consumatori e poi, su queste basi, fare le scelte migliori. Commenti, scambio peer-to-peer, segnalibri e tag, il Web 2.0 non è altro che una nuova fase del processo di commercializzazione.
A partire dal 2003 il ritorno dei capitali di rischio all’investimento nel Web ha reso così possibile il possente sviluppo dei social network. (…)
A partire da quel momento una nuova fase nella diffusione delle tecnologie per l’apprendimento ha avuto inizio. I suoi veicoli principali sono stati la connessione a banda larga, le lavagne interattive e i nuovi dispositivi mobili.”