Floridi (2017) definisce “società iperstoriche” quelle in cui
(…) almeno il 70 per cento del prodotto interno lordo (PIL, il valore dei beni e servizi prodotti in un paese) dipende da beni intangibili, fondati sull’uso d’informazione, piuttosto che da beni materiali, che sono il prodotto di processi agricoli o manifatturieri. Le loro economie riposano in larga misura su risorse basate sull’informazione (economia della conoscenza), servizi ad alta intensità d’informazione (in particolare nell’ambito di servizi commerciali, proprietà, comunicazione, finanza, assicurazione e intrattenimento) e settori pubblici orientati all’informazione (in particolare l’educazione, la pubblica amministrazione e la sanità).
Esse sono per esempio
tutti i membri del G7 – Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Gran Bretagna e Stati Uniti (…)