In un saggio del 29 gennaio 2021, Shoshana Zuboff definisce così la detenzione di fatto e in forma esclusiva da parte dei capitalisti della sorveglianza – non eletti a tale scopo da nessuno – delle risposte alle domande relative al possesso della conoscenza: come è distribuita, qual è l’autorità che governa la sua distribuzione e qual è il potere che protegge tale autorità?
I mediatori informazionali si autoattribuiscono i diritti di proprietà sulle nostre informazioni personali e difendono tale facoltà con il controllo dei sistemi informatici critici e delle infrastrutture digitali essenziali.
L’epistemic coup prevede quattro fasi:
- appropriazione dei diritti epistemici sulle informazioni sulla vita delle persone da parte delle aziende;
- disuguaglianza epistemica tra ciò che una persona sa di sé e che cosa se ne può sapere con la captazione e l’elaborazione digitale;
- caos epistemico generato dal microtargeting algoritmico, che frantuma la realtà condivisa, avvelena il discorso sociale, paralizza la politica democratica e diffonde polarizzazione e odio – questa fase è in corso;
- istituzionalizzazione della governance computerizzata.