Scoring

Come chiariscono Mezzadra e Neilson,

“le tecniche dei big data, che attingono a record pubblici locali, modelli di social network, record accademici, utilizzo di telefoni cellulari, storici di pagamenti non finanziari e persino test psicometrici, siano usate per costruire rating di credito per persone «senza storia creditizia», cioè senza conti correnti o carte di credito. (…)Attraverso «processi contradditori segnati sia dall’assorbimento che dall’espulsione», quanti sono senza storia creditizia vengono «resi visibili» come «un corpo leggibile dalle istituzioni finanziarie». Questo scoring [processo di visibilizzazione per persone senza storia creditizia (…)] comporta una «classificazione sociale» che separa coloro che possono essere assorbiti in reti finanziarie formalizzate dai corpi che sono troppo rischiosi per essere portatori di valore. Inoltre, questi processi «razzializzano i mercati del credito in modi nuovi», utilizzando «dati generati da fonti razzializzate» accanto a «dati relativi a cluster di social media o modelli di consumo» che funzionano come «proxy per particolari comunità». Sebbene utilizzate in diverse parti del mondo (Aitken menziona società che operano in Uganda, Polonia, Russia, Turchia, Messico, Malesia e Sud Africa), quelle tecniche non sono l’unico modo in cui la finanziarizzazione si dispiega in modo irregolare nello spazio.

Nel caso argentino, per esempio, (…) la finanziarizzazione non [è] solo imposta dall’alto dal data mining o da altre tecniche che cercano di incorporare i gruppi subalterni. Essa si infiltra anche nelle «economie popolari» che mettono insieme popolazioni migranti, quartieri periferici e settori dell’economia informale. Al contrario, in Cina, (…) lo Stato [ha] giocato un ruolo cruciale nell’organizzazione della finanziarizzazione di massa, creando una classe di «attori dispersi», disaggregati, o sanhu, che fanno investimenti finanziari «irrazionali» o spesso imitativi nel tentativo di gestire la precarietà del lavoro e l’incertezza sociale creata dallo smantellamento del danwei (le unità di lavoro socializzate nell’era comunista).

In entrambi i casi, le logiche dell’estrazione, la subordinazione di genere e la razzializzazione funzionano di concerto, indipendentemente dal coinvolgimento del capitale nelle attività economiche di base di popolazioni prevalentemente migranti o dagli effetti distorsivi degli investimenti fatti da una massa eterogenea di “attori” le cui attività sono viste dagli esperti finanziari e dai regolatori di mercato come ingovernabili. Non a caso, in particolare in America Latina, gli effetti combinati della finanziarizzazione e delle attività estrattive nel promuovere e sostenere la violenza contro le donne sono al centro delle elaborazioni e delle lotte femministe.”

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