Secondo Crawford e molti altri autori, l’Intelligenza artificiale utilizza le classificazioni (ricevuto o costruite) per classificare il potere, per esempio l’egemonia maschile e caucasica di tipo sociale e linguistico nella valutazione dei curricula.
Più in generale
i modelli storici della disuguaglianza [influiscono] sull’accesso alle risorse e alle opportunità, modellando i dati. Questi dati vengono quindi estratti per essere utilizzati nei sistemi per la classificazione e il riconoscimento di modelli, producendo risultati che sono percepiti come oggettivi. Il risultato è (…) una macchina discriminatrice che si autoalimenta e che amplifica le disuguaglianze sociali con il pretesto della neutralità tecnica.