Balestrieri e Balestrieri sintetizzano in modo molto efficace le possibili implicazioni della sinergia – ad impronta aziendalistica – tra Intelligenza Artificiale e Internet of things:
Dopo aver imparato a riconoscere e contestualizzare facce e oggetti, a interpretare il linguaggio naturale e sintetizzare milioni di dati provenienti da sensori collocati nel mondo reale, l’intelligenza artificiale si è incontrata con l’Internet of Things (IoT) e con la robotica per realizzare sistemi intelligenti operativi.
L’IoT, ossia l’utilizzo del protocollo IP per far dialogare dispositivi, macchine e oggetti di ogni tipo finora esclusi dalla grande convergenza di computer, smartphone e reti di telecomunicazioni, è una realtà ormai da anni consolidata.
Ogni elemento del mondo fisico – una qualsiasi macchina costruita dall’uomo, una porzione di terreno o un tratto di fiume, un animale, una colonia di batteri – può essere dotato di un’identità digitale univoca, se integrato con uno o più sensori; e grazie a questa identità digitale può accedere e contribuire a un aggregato condiviso di dati, sulla cui base il sistema di oggetti o il singolo oggetto, grazie a tecniche di machine learning, può prendere decisioni intelligenti in relazione al contesto in cui opera e agire di conseguenza, in un processo di continuo aggiustamento in cui si sente sempre meno il bisogno di un agente umano.