Termine concepito da Henri Lefebvre a proposito della combinazione di computer e umani e della trasformazione degli esseri umani da parte di computer e robot.
ll robot non è una minaccia per l’uomo, per l’eccellente ragione che l’uomo individuale e sociale è già un robot, e l’immagine minacciosa del robot è una mera illusione. La figura del mostruoso e indomabile golem, ribelle all’apprendista stregone, sarebbe semplicemente un mito della macchina, e il mito del robot disumano un mito dell’uomo. Le due entità, automa e umano, si incontrano in un’unica categoria: il Cibernantropo!” (H. Lefevbre – Métaphilosophie, traduzione in proprio)
Chiarisce di conseguenza
Fuchs chiarisce di conseguenza che:
Mentre il cyborg è un essere ibrido, più macchina che umano, il cibernantropo rappresenta l’ideologia della tecnocrazia e gli ideologi associati all’esistenza del cyborg, dei computer e dei robot nella società. Il cibernantropo è un atteggiamento tecnologico e razionale. (…) Il cibernantropo crede alla perfezione del robot e dei computer e che queste macchine devono creare una società migliore. (…) il cibernantropo di Lefebvre è anti-umanista (…) [Infatti] Lefebvre distingue tra l’essenza degli esseri umani e la realtà dell’umanesimo liberale come ideologia (…) [e] vede nell’umanesimo radicale, marxista e socialista il progetto che difende l’uomo e la società dall’economia politica totalitaria. (…) il feticismo dei robot che si aspetta che i robot portino a una società migliore è caratteristico di una società dominata dall’alienazione. La società capitalista tratta i lavoratori come macchine sfruttandoli. La relazione di classe è una forma di disumanizzazione in cui gli esseri umani contano solo per il tempo che il loro corpo dedica alla produzione di merci. La logica macchina del capitalismo vuole fare in modo che i lavoratori producano sempre più merci in sempre meno tempo. Marx (…) descrive due metodi per farlo: l’allungamento della giornata lavorativa e l’aumento tecnologico della produttività. Nel capitalismo, l’operaio e l’umano sono «soltanto una macchina per la produzione di plusvalore» (Marx). Nelle società alienate, non sorprende che ci siano ideologie come il feticismo dei robot e dell’intelligenza artificiale che idealizzano il non umano come perfezione e perfezionamento degli esseri umani e delle condizioni umane, il che distoglie l’attenzione dalla circostanza che le condizioni imperfette in cui si trovano molti umani sono i risultati storici dei rapporti di classe e dei rapporti di dominio. L’ideologia del cibernantropo è un’ideologia caratteristica del capitalismo digitale. (…) Le tecnologie digitali hanno il potenziale per il progresso del socialismo, del capitalismo e del totalitarismo. È più probabile che le società alienate rispetto alle società non alienate si traducano in applicazioni di tecnologie che aiutano a far progredire la reificazione e l’alienazione degli esseri umani, vale a dire il dominio, lo sfruttamento e la manipolazione ideologica.(…) L’intelligenza artificiale, i robot e altre tecnologie non hanno impatti automatici e predeterminati sulla società. Le forze sociali modellano il loro design e utilizzo, ma queste forze non determinano l’uso effettivo delle tecnologie nella società e l’impatto che i sistemi tecno-sociali hanno sulla società perché le tecnologie nella società hanno dinamiche complesse e imprevedibili che includono forme d’uso imprevedibili e conseguenze indesiderate. Una sociologia umanista socialista e un atteggiamento nei confronti della tecnologia [processo continuo di sviluppo, applicazione, utilizzo e negoziazione] è l’alternativa all’ideologia cibernantropica, al determinismo tecnologico, al tecno-ottimismo, al tecno-pessimismo, al tecno-feticismo, al costruttivismo sociale della tecnologia e al postmodernismo. Lefebvre ci aiuta a comprendere il carattere dialettico della tecnologia e della società e che dovremmo analizzare le tecnologie – inclusi computer, robot e intelligenza artificiale – nelle società di classe e nel capitalismo digitale come modellate da antagonismi. L’umanesimo socialista aiuta a creare e sostenere tecnologie per molti, non per pochi. (C. Fuchs, “Digital Humanism: A Philosophy for 21st Century Digital Society”, traduzione in proprio)