Fuchs esprime giudizi molto netti.
La strategia dell’UE per l’intelligenza artificiale esprime preoccupazione per il progresso umano e l’uguaglianza, ma le misure suggerite sono miopi e troppo tecno-ottimistiche. La strategia non prende sul serio le questioni dell’economia politica. L’etica e l’educazione da sole non garantiscono che l’IA sia messa “al servizio del progresso umano”. L’UE promuove la modernizzazione dell’IA tecno-ottimista con una faccia morale che non vede che il progresso degli interessi capitalisti è in contraddizione con il bene comune e pubblico e che pertanto è necessaria una strategia che si concentri maggiormente sull’interesse pubblico, sul servizio pubblico e sulla proprietà pubblica. (…) L’affermazione di Trump secondo cui l’IA avvantaggia la nazione statunitense, che per lui include una relazione armoniosa tra capitale e lavoro, distoglie l’attenzione dal modo in cui l’antagonismo di classe è alla base dell’automazione e dell’IA nel capitalismo. Di conseguenza, strategie tecnologiche ideologiche come quella avanzata dall’amministrazione Trump supportano gli interessi capitalisti e vogliono far credere ai lavoratori che l’automazione capitalista li avvantaggia e che il danno loro non è causato dal capitale nazionale e dalle sue strategie di automazione ma solo dal capitale straniero. (…) La strategia dell’IA della Cina riflette lo status del paese come economia in via di sviluppo con un’elevata crescita economica. Il governo cinese si concentra sulla concorrenza internazionale nel suo approccio economico all’IA e vede l’IA come una leva per recuperare, competere e superare l’economia digitale occidentale. (…) La Cina si considera tecnologicamente arretrata rispetto all’IA rispetto all’Occidente. Il suo obiettivo è scavalcare lo sviluppo digitale ed economico creando importanti innovazioni nel settore dell’IA e verso in tal modo sorpassano e superano lo sviluppo economico e tecnologico dei paesi occidentali. Quando si tratta di intelligenza artificiale e lavoro, proprio come la strategia dell’UE per l’intelligenza artificiale e la strategia per l’intelligenza artificiale di Trump, anche la strategia cinese per l’intelligenza artificiale non evidenzia i potenziali problemi derivanti dall’automazione dei lavori basata sull’intelligenza artificiale e dalla disoccupazione e dalla precarietà che ne possono derivare. (…) La strategia cinese per l’intelligenza artificiale sottolinea che la Cina vuole promuovere forme di sorveglianza e polizia basate sull’intelligenza artificiale [e] (…) l’automazione dei tribunali basata sull’IA (…) La strategia cinese per l’intelligenza artificiale può essere caratterizzata come un progetto di modernizzazione basato sull’intelligenza artificiale tecno-ottimista e tecnocentrico e un progetto di cartolarizzazione della società basato sull’intelligenza artificiale. (C. Fuchs, “Digital Humanism: A Philosophy for 21st Century Digital Society”, traduzione in proprio)