Conseguenze sociali delle tecnologie

Gallino definisce questo approccio un paradigma tanto rozzo quanto diffuso e afferma che è necessario sostituirlo con

[il] paradigma dei sistemi sociotecnici, reticoli di elementi umani e tecnologici operanti congiuntamente per ottenere un determinato fine produttivo. (…) i fini non vanno cercati all’esterno, ma sono costitutivi del sistema. Non esiste separazione tra elementi umani, elementi tecnologici e interrelazioni degli uni e degli altri. Le macchine, gli apparati tecnici, mediano relazioni sociali; le relazioni si riflettono negli apparati tecnici. I computer sono essi stessi costrutti sociali, sociomedia, cioè anelli d’un meccanismo per la costruzione sociale di conoscenza. In simile ottica, governare la tecnologia equivale a guidare dall’interno un sistema sociotecnico – coincida esso con un’organizzazione produttiva, un’istituzione educativa, una rete di ricerca – verso i suoi stessi fini che si è liberamente dato. (L. Gallino, “Tecnologie e democrazia. Conoscenze tecniche e scientifiche come beni pubblici”, Einaudi)