Doppiezza e opacità dell'”esperto in informatica”

La citazione che segue fa riferimento al lavoro in ICT, ma lo schema di ambiguità individuato e denunciato è verificabile anche nel settore dell’istruzione e dell’insegnamento, dove si ibridano di continuo condivisione e gerarchizzazione:

L’allusione ricorrente agli esperti non riguarda soltanto un’insieme di figure del lavoro caratterizzate da un sapere tecnico di particolare valore. Più realisticamente essa mette in gioco un doppio e opaco registro di significato. Per un verso richiama il binomio sapere-potere per cui la padronanza di informazione conoscenze istituisce un potere di merito o di competenza il cui riconoscimento stimola la cooperazione sociale e di per sé non implica gerarchia, privilegio o comando. Per il verso contrario , invece, essa rivendica un “potere di posizione sociale e quindi maggiori privilegi e leve di comando”. Ma così facendo essa degrada la competenza a forma arrogante di potere sugli umani. Questa purtroppo è la versione che normalmente osserviamo nei contesti di lavoro capitalistici e non stupisce pertanto di trovarne l’applicazione (…) anche tra i lavoratori del settore ICT. (R. Curcio [a cura di], “Dietro il mito dell’informatica. Socioanalisi narrativa del lavoro nelle aziende di tecnologia dell’informazione e della comunicazione”, Sensibili alle foglie)