La quantità delle informazioni estratte a partire dall’accesso e dall’impiego dei servizi digitali di rete è assolutamente superiore a quelle ricevute e controllate dai prosumer e questo meccanismo è alla base del potere e del profitto della classe vettoriale.
[Un] nuovo tipo di classe dirigente non si appropria di una quantità di plusvalore quanto sfrutta un’asimmetria di informazioni. Dà, a volte anche come regalo, l’accesso alla posizione di un’informazione che stai cercando. Oppure ti permette di assemblare il tuo social network. Oppure ti consente di eseguire una particolare transazione finanziaria. Oppure ti dà le coordinate sul pianeta e cosa si può trovare in quella posizione. Oppure ti dirà anche alcune cose sul tuo DNA. Oppure fornirà un’infrastruttura logistica per la tua piccola impresa. Ma mentre tu ottieni quella piccola informazione, questa classe dirigente ottiene tutte quelle informazioni in forma aggregata. Sfrutta l’asimmetria tra il poco che sai e l’aggregato che conosce, un aggregato che raccoglie sulla base di informazioni che eri obbligato a “offrire volontariamente”. In pratica, questa emergente classe dirigente del nostro tempo insiste sul confinamento di particolari atti di creazione all’interno della forma di proprietà e sull’accesso all’attività creativa collettiva, da cui raccogliere informazioni in forma aggregata. Questa è la classe vettoriale. (McKenzie Wark,”Capital Is Dead: Is This Something Worse?”- traduzione in proprio)