Una – discutibile – visione panoramica

Nowotny afferma di aver individuato alcuni paradossi nel dibattito generale sui dispositivi digitali:

prevalgono le lacune nella comunicazione. Coloro che si preoccupano dei potenziali rischi che le tecnologie digitali rappresentano per le democrazie liberali scoprono che gli esperti che lavorano sui rischi hanno poco interesse per la democrazia o molta comprensione della politica. Coloro che scrivono sul futuro del lavoro raramente parlano con coloro che sono impegnati nella progettazione effettiva dei sistemi automatizzati che metteranno le persone senza lavoro o creeranno nuovi posti di lavoro. Molti scienziati informatici ed esperti IT sono chiaramente consapevoli dei pregiudizi e di altri difetti nei loro prodotti e deplorano i vincoli che derivano dall’essere parte di un sistema tecnologico più ampio. Ma in fondo sono convinti che le soluzioni a molti dei problemi che affliggono la società verranno dalla tecnologia. Nel frattempo, gli umanisti o si ritirano nella loro nicchia storica o agiscono in difesa dei valori umanistici. L’obiettivo spesso affermato dell’interdisciplinarietà, a quanto pare, non è ancora molto avanzato nella pratica. (H. Nowotny, “In AI We Trust: Power, Illusion and Control of Predictive Algorithms” – traduzione in proprio)

La nostra impressione è che – con l’eccezione dell’accademia italiana – vi siano invece in giro molte voci con approccio critico multi e trans-disciplinare esplicito,