Nowotny ci ricorda che
Oggi siamo entrati nella fase dell’automazione, dell’Industria 4.0 e dell’Internet of Things. Sono necessari molti meno lavoratori e né il loro nutrimento né la pubblica felicità sono nell’agenda politica. Invece, i governi sono desiderosi di sostenere l’innovazione, dando alla digitalizzazione un’alta priorità, oltre a garantire ai cittadini le competenze digitali di cui avranno bisogno in futuro. Ma la ricerca della felicità non è scomparsa. È stato appena privatizzata. Dalla fornitura di alimenti ricchi di amido [patate] per i lavoratori, si è passati alle infinite possibilità di miglioramento in relazione alle funzioni fisiologiche del corpo umano, alle prestazioni cognitive e al miglioramento dell’umore, tutto al servizio di individui che possono aspettarsi la longevità. Gli algoritmi predittivi forniscono un nuovo tipo di nutrimento digitale costituito da raccomandazioni per uno stile di vita sano. Offrono un feedback digitale su come raggiungere, mantenere e migliorare ulteriormente la felicità individuale, ora ridotta a una semplice utilità dal business della felicità (…). I servizi, le terapie, le app e gli altri prodotti offerti dall’industria della felicità sono ulteriormente mediati da consiglieri, allenatori, terapisti e autoproclamatisi esperti di felicità (…). Invece dell’albero del pane o delle patate, gli algoritmi ora ci forniscono il nostro “quanto di felicità” quotidiano, compreso il fatto di farci fare i famosi 10.000 passi. (H. Nowotny, “In AI We Trust: Power, Illusion and Control of Predictive Algorithms” – traduzione in proprio)