Fa notare Nowotny:
(…) gli avvisi che Google e Microsoft inviano ai loro investitori (…) [avvertono] che gli algoritmi incorporati nei loro prodotti e servizi potrebbero dar luogo a sfide etiche, legali e tecniche che potrebbero influire negativamente sui ricavi e sui risultati operativi. Microsoft va ancora oltre, ammettendo che i suoi algoritmi potrebbero essere imperfetti e i suoi set di dati insufficienti o avere pregiudizi incorporati. L’avvertimento è chiaramente espresso: tali carenze potrebbero minare le applicazioni di intelligenza artificiale in modi che possono portare a responsabilità legali e danni al marchio o alla reputazione. (H. Nowotny, “In AI We Trust: Power, Illusion and Control of Predictive Algorithms” – traduzione in proprio)