Condizionamento 2.0

L’ingannevole retorica del “siamo tutti autori” di inizio Millennio, si è tradotta nella abitudine ad accedere ai social media con il filtro di agenti intelligenti, che selezionano i contenuti sulla base dei profili degli utenti, presentati di conseguenza come servizi di personalizzazione, la cui motivazione “obiettiva” sono l’inefficacia e l’impossibilità di orientarsi in forma autonoma da parte degli esseri umani, in virtù della continua produzione di contenuti. Questi agenti intelligenti sono per molti il primo – e poi quotidiano – incontro con la cosiddetta intelligenza artificiale, propedeutico all’instaurazione di un rapporto di dipendenza e sudditanza sul mercato dell’engagement.

Interazione sbilanciata – di Marco Guastavigna