Cristianini auspica che il rispetto per equità, privacy, sicurezza, trasparenza e, in genere, diriti e partecipazione democratica diventi un fattore considerato fin dal momento del concepimento e della realizzazione dei dispositivi di “Intelligenza Artificiale”, che devono prevedere di aprirsi a procedure e modalità esplicite di verifica ed ispezione della propria compatibilità con il vivere civile.
L’obbligo di essere ispezionabile «per costruzione», così che una parte «terza» possa verificarne la sicurezza, non richiede necessariamente di rivelare il codice, e non dovrebbe essere aggirabile affermando che i modelli usati sono intrinsecamente «non spiegabili», e nemmeno dovrebbe essere sostituibile dalle solite dichiarazioni legali (…) L’onere di trovare il modo di rendere i propri strumenti ispezionabili deve cadere sul produttore, e deve essere una precondizione per poter operare nel mercato. Un sistema di licenze potrebbe essere inevitabile.(N. Cristianini, “La scorciatoia. Come le macchine sono diventate intelligenti senza pensare in modo umano”)