Cristianini sottolinea che:
[Fu] ben presto [chiaro che] il Web non poteva essere gestito senza l’aiuto di algoritmi intelligenti, e questo diede inizio a una nuova simbiosi. Da 130 siti nel 1993, il Web passò a circa 250.000 nel 1996 e 17 milioni nel 2000. Divenne necessario sviluppare motori di ricerca per dirigere gli utenti verso le risorse che cercavano, iniziando una «corsa agli armamenti» con i creatori di spam, che nel 2000 vide emergere Google, che aveva da subito schierato in questa battaglia l’Intelligenza Artificiale. Oggi c’è oltre un miliardo di siti, e non ci sarebbe alcuna speranza di usare il Web senza un sostanziale aiuto da parte dell’IA, sia nel trovare le risorse e tradurle o riassumerle, sia nel fermare lo spam, gli imbrogli e i virus. Lo stesso vale per la posta elettronica, che non sarebbe praticabile senza l’uso di avanzatissimi filtri anti-spam. Mentre miliardi di persone si trovarono a dipendere dal Web per le loro vite, il Web si trovò a dipendere dall’IA per poter funzionare. (…) Lo scoppio della bolla delle Dot-com nel 2000 creò un nuovo Web, più concentrato sui profitti, e basato sulla pubblicità personalizzata, sulla competizione per il traffico e sui contenuti generati dagli utenti. Nel breve periodo tra il 2003 e il 2007 assistemmo alla creazione di LinkedIn, Facebook, YouTube, Reddit, Twitter, Tumblr, Instagram. Alcuni di questi hanno oggi miliardi di utenti e dipendono da sistemi di Intelligenza Artificiale a vari livelli, inclusi: reperimento, indicizzazione e raccomandazione dei contenuti, sicurezza, e così via. (…) l’Intelligenza Artificiale non si limita alle applicazioni online, e ci sono molti casi di un suo impiego nei campi della sanità e dei trasporti. Per esempio, nel 2018 un sistema di visione artificiale chiamato CheXNet fu addestrato a individuare segni di polmonite in immagini a raggi X con prestazioni comparabili a quelle degli esperti umani; e nel 2022 le automobili autonome possono guidare per un milione di miglia facendo circa 10 incidenti, che è peggio di quanto faccia un guidatore umano, ma non di molto. Comunque il principale flusso di introiti per il campo dell’IA rimane ancora quello delle applicazioni sul Web, in particolare la pubblicità. La rivoluzione iniziata negli anni Novanta ha gradualmente fatto scomparire un intero mondo, sostituendolo con un’infrastruttura digitale più efficiente, in cui conduciamo i nostri affari e le nostre vite personali, sotto l’occhio attento di agenti intelligenti (N. Cristianini, “La scorciatoia. Come le macchine sono diventate intelligenti senza pensare in modo umano”)