Descrivere le tecnologie digitali come prodotti sociali e svelarne le ambiguità in modo emancipato e con scopo emancipante è dovere politico-culturale di una critica radicale della "platform society", capace di decostruire mediante cortocircuiti concettuali l'inganno tecno-liberista della "società della conoscenza sorvegliata".
I furbetti delle “superiori” e quelli del radiosnobismo
Tra l’ironico e il paternalistico, spesso retorico con un pesante scivolamento nel timore della singolarità e nella conseguente mitologia, un incipit “colorato” dedicato alla scuola e addirittura una visione efficientista delle lettere d’amore: