5 tipi di “dipendenza da internet”

Pellai e Tamborini, riprendendo Kimberly S. Young, elencano:

cinque tipologie di dipendenza

  1. dipendenza dalle relazioni virtuali (Cyber-Relational Addiction): riguarda chi ha la tendenza a costruire le proprie relazioni di amicizia e affettive in rete invece che in presenza. Questo atteggiamento si accompagna a una riduzione drastica delle relazioni reali e può portare a un’idealizzazione dei rapporti virtuali fino a perdere consapevolezza dei princìpi basilari che orientano le relazioni in presenza. I “luoghi” virtuali più frequentati da chi ha questa tendenza sono i social, le chat, i siti di incontro eccetera;
  2. giochi d’azzardo online (Net Compulsion): a questo gruppo appartengono le persone che mettono in atto comportamenti compulsivi in rete relativi a transazioni di somme di denaro anche cospicue, come può avvenire nel gioco d’azzardo, nel trading online, nella partecipazione ad aste in rete eccetera;
  3. ricerca compulsiva di informazioni (Information Overload): comprende chi cerca compulsivamente informazioni online, per esempio su temi di salute;
  4. dipendenza da “materiale” pornografico online (Cyber-Sexual Addiction): chi frequenta assiduamente siti pornografici o chat erotiche alla ricerca di eccitazione;
  5. dipendenza da giochi online (Internet Gaming Disorder): ne è affetto chi utilizza il computer per giochi virtuali, di qualsiasi natura, in cui si coinvolge a tal punto da rendere quell’esperienza il suo interesse primario.

Deriva dall’acronimo inglese di no mobile phobia, ovvero la fobia di rimanere senza il cellulare, il termine “nomofobia” coniato dal professore di psichiatria David Greenfield per indicare la dipendenza da smartphone che, come le altre, provoca la produzione di ormoni che regolano il circuito neuronale della gratificazione. In questo senso, l’uso intensivo dello smartphone stimola la produzione di dopamina, un neuromediatore che rende un’esperienza desiderabile e spinge il soggetto a cercare di riviverla con sempre maggiore frequenza e intensità. (A. Pellai – B. Tamborini, “Vietato ai minori di 14 anni. Sai davvero quando è il momento giusto per dare lo smartphone ai tuoi figli?”)