Il “lavaggio matematico” presenta come oggettiva e neutra una procedura che in realtà è arbitraria: è tipico della logica algoritmica. In “Armi di distruzione matematica” Cathy O’Neill presenta e analizza numerosi esempi di questo processo di costruzione di egemonia culturale, dimostrando che molto spesso l’algoritmo presenta opinioni umane strutturate in forma matematica, che nei fatti ripropongono le precomprensioni dei progettisti e/o le serie storiche prese come riferimento. Questo fatto ancora il futuro al passato e può far considerare correlazioni contingenti come pseudo-relazioni di causa-effetto.