“L’esplosione dell’attività di creazione dati è un evento recentissimo, e fin dall’inizio la loro raccolta ha avuto una crescita esponenziale. Per millenni, prendere nota ha significato tavolette d’argilla, rotoli di papiro o pergamene e velli ricavati dalle pelli degli animali. La prima carta moderna, fatta con polpa di legno o erba, è stata un grande passo avanti; ma la prima vera pietra miliare nella produzione di massa di dati si è presentata con l’invenzione della macchina da stampa. Nei primi cinquant’anni dopo l’apparizione della prima di queste macchine furono stampati otto milioni di libri – più di tutti quelli prodotti dagli amanuensi europei nel corso del millennio precedente.
Con il succedersi delle invenzioni di telegrafo, telefono, radio, televisione e computer, durante il Ventesimo secolo la quantità dei dati nel mondo è cresciuta tumultuosamente. Nel 1996 la loro massa era tale che, con l’elaborazione informatica ormai sufficientemente a buon mercato, la memorizzazione digitale era diventata per la prima volta più conveniente dell’impiego di supporti cartacei.
Ancora nel 2000, solo il 25 per cento dei dati era conservato in forma digitale. Meno di un decennio dopo, nel 2007, la percentuale era balzata al 97 per cento. E da allora ha continuato a crescere.
La digitalizzazione ha accresciuto in misura eccezionale le possibilità di raccolta dati. Il 90 per cento dei dati digitali mondiali è stato generato negli ultimi due anni. Ogni anno l’ammontare dei dati digitali cresce del 50 per cento. Ogni minuto del giorno vengono inviate 204 milioni di e-mail, 2,4 milioni di messaggi vengono postati su Facebook, su YouTube sono caricate 72 ore di video, e su Instagram 216.000 nuove foto.7 Aziende industriali stanno inserendo sensori nei loro prodotti per gestire meglio le filiere commerciali e la logistica. La somma di tutto ciò corrisponde alla creazione di 5,6 zettabyte nel 2015. Uno zettabyte è un sestilione (1021) di byte, ossia un trilione di gigabyte.
(Alec Ross – Il nostro futuro. Come affrontare il mondo dei prossimi vent’anni)