Inestricabilità del corpo (come costrutto culturalmente intelligibile) e delle tecniche (dispositivi e tecnologie “pesanti”) con cui e attraverso cui si formano e trasformano le diverse corporeità.
Gli intrecci tra materia, tecnologia e biopolitica riguardano in modo particolare i corpi trans, invischiati nei flussi del capitalismo biomedico, delle storie coloniali e degli ‘immunowars‘ attraverso l’uso di ormoni e prodotti farmaceutici.
Questi aspetti concorrono a definire i processi relativi all’affermazione della cittadinanza digitale globale nel campo della finanza, del dominio algoritmico e- in genere – del capitalismo tecnologicamente mediato, in cui il possesso e la configurazione dei dispositivi la tecnologia stimolano o ostacolano la formazione e la revisione dei soggettoi, in rapporto alla cultura egemone. al genere dominante. agli assemblaggi razziali e alle gerarchie categoriali di settore.
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