Chiarisce Nick Srnicek:
un ramo dell’azienda riduce il prezzo di un servizio o di un bene (magari anche portandolo a essere gratis), ma un altro alza i prezzi per rientrare di quelle perdite. La struttura del prezzo della piattaforma ha una grande importanza a causa del numero di utenti che vengono coinvolti e della frequenza con la quale la usano. Google, per esempio, fornisce gratis servizi come l’email per far iscrivere utenti, ma guadagna attraverso il proprio ramo pubblicitario. Poiché le piattaforme devono attirare numeri di utenti da diversi gruppi, una parte della loro attività consiste nel perfezionare l’equilibrio tra ciò che è a pagamento, ciò che non lo è, ciò che è sovvenzionato e quello che non lo è. Qui siamo molto lontani da un modello lean, che ambiva a ridurre una società alle proprie competenze di base e svendere tutte le iniziative non redditizie. (Nick Srnicek, Capitalismo digitale. Google, Facebook, Amazon e la nuova economia del web, LUISS University Press)