Recinzioni degli spazi e dei tempi bioipermediali messe in atto per esempio da Amazon (commercio), Google (consumo culturale), Facebook (social network). Più in generale, il concetto si riferisce alla trasformazione della rete nel passaggio alla cosiddetta fase 2.0, quella che opera una larga e vincolante separazione tra la produzione di contenuti da parte degli utenti e il controllo su di essi e in generale sui dati da parte delle piattaforme di intermediazione, che se ne appropriano sottoponendoli a estrazione ed elaborazione algoritmiche.
[…] di piattaforme elettorali proprietarie, soggette ad algocrazia e strumento di cinismo digitale, e invece rappresentate […]
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[…] esse diventano pervasive, con una quota di indeterminazione tale da costruire regole capaci di intercettare e sfruttare anche fomre di interazione non pianificate e non pianificabili a […]
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[…] della condivisione su base centralizzata, che non prevede -anzi esclude – qualsiasi forma di proprietà collettiva o di servizio di pubblica utilità fondato […]
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[…] dagli utenti è in mano alle piattaforme di intermediazione, che hanno realizzato vere e proprie enclosure digitali, ad effetto rete e vincolate dal […]
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