Descrivere le tecnologie digitali come prodotti sociali e svelarne le ambiguità in modo emancipato e con scopo emancipante è dovere politico-culturale di una critica radicale della "platform society", capace di decostruire mediante cortocircuiti concettuali l'inganno tecno-liberista della "società della conoscenza sorvegliata".
[…] Effetto sul mercato di una “tecnologia di rottura”, che ristruttura in modo brutale azioni, relazioni e regole, in genere riducendo garanzie e diritti. […]
[…] credenze, interpretazioni, comportamenti e così via il cui fondamento principale sono il marketing concettuale e la diffusione massiva attraverso i media […]
[…] – la il ruolo di fine anziché quello di mezzo, questa espressione è tipica dell’egemone immaginario mercatista e ha oscurato la prospettiva del progresso umano, che dovrebbe invece fare i conti con le […]
[…] di segni che rispecchia e rifrange una struttura produttiva esterna e una costruzione ideologica. La categoria si applica al gergo tecno-digitale, strumento culturale di creazione di aspettative e […]
[…] Processo di emancipazione dalle costrizioni e dalle restrizioni culturali in cui rinchiude il totalitarismo lessicale e concettuale messo in atto dal capitalismo delle piattaforme nel definire e descrivere il mondo digitale secondo un’unica prospettiva, l’egemonia mercatista. […]
[…] di organizzazione della natura determinato dal capitale: mercato mondiale come regime ecologico fondato sullo sfruttamento e la creazione di valore. (Jason W. […]
[…] Ne sono esempio “Internet” o “innovazione”, con tutta una serie di derivati da “esperto/uso di Internet” a “innovativo”, “scuola innovativa”, “innovazione didattica”. Insieme alle metafore influenti, costruiscono aggregazioni culturali omologanti, sulla base di presupposizioni vaghe e prive di valenza dialettica, contribuendo all’affermazione dell’egemonia mercatista. […]
[…] Si porrà sempre più il tema dell’etica del “lavoro digitale”, perché gli algoritmi sono costruiti in funzione dell’utilità e dell’estrazione di valore e con l’effetto di determinare un futuro di controllo sociale e di omologazione. […]
[…] culturale e operativa che sostiene molta della formazione tecnocratica, subalterna alle logiche neoliberiste del “digitale” centralizzato, frutto del capitalismo di sorveglianza: le strumentazioni […]
[…] sono l’opposto della rete aperta e sono valorizzate e difese,da ogni punto di vista, compresi quello antropologice e quello culturale, da gruppi con enormi interessi […]
[…] e strumento di innovazione positiva: nel loro approccio retorico e nel loro stotytelling l’egemonia anarco-capitalista e neo-liberista diventa progresso e democrazia; i rapporti di classe divengono modalità irrinunciabili di […]
[…] Modalità di distribuzione delle informazioni tipica dell’agire individuale e narcisista sulle piattaforme digitali, che prevedono l’io dell’utente e il “noi” dei soggetti categoriali e delle soggettività formattate in modo omologante. […]
[…] capitalismo di piattaforma di “portare a essere” (B. Massumi), costruendo la propria egemonia mediante sorveglianza e predizione di opinioni, scelte e […]
[…] Standardizzazione di approccio, accesso e visualizzazione alle informazioni e di conduzione delle pratiche, delle relazioni e del lavoro guidata dagli algoritmi di raccomandazione incorporati nell’ecosistema dei social media o da quelli di impostazione e controllo delle prestazioni di lavoro, che comprendono autosfruttamento, autoassogettamento e autoasservimento ai dispositivi socio-economici e politico culturli mainstream. […]
[…] con importanti conseguenze sulla struttura sociale generale, polarizzata e virtualizzata, e sulla mentalità, che si configura come progressiva assuefazione e acquiescenza alle esigenze di […]
[…] di istituire il futuro sulla base della costruzione, mediante operazioni di marketing e di egemonia culturale, di una pseudo-attesa sociale dei dispositivi materiali e culturali di un presunto progresso fondato […]
[…] Insieme al soft power e alle attività di information dominance contribuisce a costruire la supremazia cognitiva del pensiero mainstream che è alla base dell’egemonia dell’intenzionalità capitalistica. […]
[…] Sadin, è l’aura di eroi mitologici del progresso assoluto attribuita dalla retorica egemonica a Jobs, Gates, Zuckerberg, Musk, e ad altri attori tecno-scientifici e imprenditori, che vengono […]
[…] di tipo liberale, che, minate dalla demagogia populista e dalla subordinazione all’egemonia capitalista e alla governance del pensiero unico, non sanno fronteggiare né l’emergenza sanitaria né […]
[…] Oltre al massimo sfruttamento delle potenzialità dei sistemi computazionali, il tecnolibertarismo pratica la produzione di discorsi, usando il linguaggio come produttore di senso egemonico. […]
[…] articolo esemplifica il problema tipico del “pensiero complice suo malgrado” dell’egemonia liberista: il “digitale” come unicum, da respingere in blocco senza articolazioni e senza […]
[…] Effetto sul mercato di una “tecnologia di rottura”, che ristruttura in modo brutale azioni, relazioni e regole, in genere riducendo garanzie e diritti. […]
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[…] credenze, interpretazioni, comportamenti e così via il cui fondamento principale sono il marketing concettuale e la diffusione massiva attraverso i media […]
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[…] – la il ruolo di fine anziché quello di mezzo, questa espressione è tipica dell’egemone immaginario mercatista e ha oscurato la prospettiva del progresso umano, che dovrebbe invece fare i conti con le […]
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[…] di segni che rispecchia e rifrange una struttura produttiva esterna e una costruzione ideologica. La categoria si applica al gergo tecno-digitale, strumento culturale di creazione di aspettative e […]
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[…] Processo di emancipazione dalle costrizioni e dalle restrizioni culturali in cui rinchiude il totalitarismo lessicale e concettuale messo in atto dal capitalismo delle piattaforme nel definire e descrivere il mondo digitale secondo un’unica prospettiva, l’egemonia mercatista. […]
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[…] di organizzazione della natura determinato dal capitale: mercato mondiale come regime ecologico fondato sullo sfruttamento e la creazione di valore. (Jason W. […]
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[…] – spesso inconsapevole- dei punti di vista e degli approcci tipici dell’élite mercatista globale, in particolare in riferimento ai gruppi […]
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[…] Ne sono esempio “Internet” o “innovazione”, con tutta una serie di derivati da “esperto/uso di Internet” a “innovativo”, “scuola innovativa”, “innovazione didattica”. Insieme alle metafore influenti, costruiscono aggregazioni culturali omologanti, sulla base di presupposizioni vaghe e prive di valenza dialettica, contribuendo all’affermazione dell’egemonia mercatista. […]
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[…] Si porrà sempre più il tema dell’etica del “lavoro digitale”, perché gli algoritmi sono costruiti in funzione dell’utilità e dell’estrazione di valore e con l’effetto di determinare un futuro di controllo sociale e di omologazione. […]
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[…] che si configura come forma di servitù volontaria e viene governata esternamente e celata da un ecosistema egemonico caratterizzato dal […]
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[…] culturale e operativa che sostiene molta della formazione tecnocratica, subalterna alle logiche neoliberiste del “digitale” centralizzato, frutto del capitalismo di sorveglianza: le strumentazioni […]
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[…] sono l’opposto della rete aperta e sono valorizzate e difese,da ogni punto di vista, compresi quello antropologice e quello culturale, da gruppi con enormi interessi […]
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[…] e strumento di innovazione positiva: nel loro approccio retorico e nel loro stotytelling l’egemonia anarco-capitalista e neo-liberista diventa progresso e democrazia; i rapporti di classe divengono modalità irrinunciabili di […]
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[…] Modalità di distribuzione delle informazioni tipica dell’agire individuale e narcisista sulle piattaforme digitali, che prevedono l’io dell’utente e il “noi” dei soggetti categoriali e delle soggettività formattate in modo omologante. […]
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[…] capitalismo di piattaforma di “portare a essere” (B. Massumi), costruendo la propria egemonia mediante sorveglianza e predizione di opinioni, scelte e […]
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[…] Standardizzazione di approccio, accesso e visualizzazione alle informazioni e di conduzione delle pratiche, delle relazioni e del lavoro guidata dagli algoritmi di raccomandazione incorporati nell’ecosistema dei social media o da quelli di impostazione e controllo delle prestazioni di lavoro, che comprendono autosfruttamento, autoassogettamento e autoasservimento ai dispositivi socio-economici e politico culturli mainstream. […]
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[…] dell’egemonia da parte delle piattaforme di sorveglianza mediante una rappresentazione della tecnologia, della […]
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[…] con importanti conseguenze sulla struttura sociale generale, polarizzata e virtualizzata, e sulla mentalità, che si configura come progressiva assuefazione e acquiescenza alle esigenze di […]
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[…] di istituire il futuro sulla base della costruzione, mediante operazioni di marketing e di egemonia culturale, di una pseudo-attesa sociale dei dispositivi materiali e culturali di un presunto progresso fondato […]
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[…] Insieme al soft power e alle attività di information dominance contribuisce a costruire la supremazia cognitiva del pensiero mainstream che è alla base dell’egemonia dell’intenzionalità capitalistica. […]
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[…] Sadin, è l’aura di eroi mitologici del progresso assoluto attribuita dalla retorica egemonica a Jobs, Gates, Zuckerberg, Musk, e ad altri attori tecno-scientifici e imprenditori, che vengono […]
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[…] di tipo liberale, che, minate dalla demagogia populista e dalla subordinazione all’egemonia capitalista e alla governance del pensiero unico, non sanno fronteggiare né l’emergenza sanitaria né […]
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[…] Oltre al massimo sfruttamento delle potenzialità dei sistemi computazionali, il tecnolibertarismo pratica la produzione di discorsi, usando il linguaggio come produttore di senso egemonico. […]
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[…] è sempre più difficile, perché è prevalso il pensiero pedagogico unico, di cui la gestione mainstream del digitale è […]
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[…] che – soprattutto fuori d’Italia – invitano a prendere le distanze dal pensiero mainstream nel campo delle tecnologie […]
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[…] articolo esemplifica il problema tipico del “pensiero complice suo malgrado” dell’egemonia liberista: il “digitale” come unicum, da respingere in blocco senza articolazioni e senza […]
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