Accelerazionismo

Molto interessanti le considerazioni di Bridle:

“Accelerazione è una delle parole ricorrenti della nostra epoca. Negli ultimi due decenni, numerosi teorici hanno proposto diverse varianti di pensiero accelerazionista, sostenendo che i processi tecnologici percepiti come dannosi per la società non dovrebbero essere osteggiati, ma anzi andrebbero accelerati per venire imbrigliati e reindirizzati a scopi socialmente utili, oppure semplicemente per distruggere l’ordine esistente. Gli accelerazionisti di sinistra – al contrario delle loro controparti nichiliste di destra – sostengono che nuove tecnologie come l’automazione e le piattaforme sociali partecipative possono essere impiegate in diversi modi e con diversi scopi. Al posto di catene di montaggio algoritmiche che accrescono il carico di lavoro fino a che la piena automazione creerà disoccupazione di massa e povertà generale, l’accelerazionismo di sinistra postula un futuro in cui a lavorare saranno i robot, e gli esseri umani potranno finalmente godere del frutto del loro lavoro – per semplificare al massimo, si tratterebbe di applicare alle nuove tecnologie le classiche istanze della sinistra su nazionalizzazione, tassazione, coscienza di classe e uguaglianza sociale.

Purtroppo è una posizione che sembra ignorare il fatto che la complessità delle tecnologie contemporanee è di per sé un motore di disuguaglianza, e che le logiche che regolano l’applicazione della tecnologia potrebbero essere contaminate alla sorgente. Il potere viene concentrato nelle mani di un gruppo sempre più ristretto di persone, che si accaparrano e controllano le tecnologie senza cogliere il problema fondamentale della conoscenza computazionale: il suo affidarsi a una prometeica estrazione di informazioni dal mondo allo scopo di fondere l’unica vera soluzione, la risposta che tutto regola. Il risultato di questo investimento all’ingrosso nell’elaborazione computazionale – di dati, di prodotti e di persone – è un’importanza attribuita all’efficienza al di sopra di qualunque altro obiettivo; è ciò che la sociologa Deborah Cowenchiama «la tirannia della techne».”

(manifesto accelerazionista)

 

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