Il frutto dell’assolutizzazione delle procedure computazionali come approccio alla conoscenza è un sapere che si fonda sulla sorveglianza, perché può esistere solo a partire dalla captazione di dati disponibili e diretti. Questa logica sottrae agli esseri umani la capacità di pensare e agire razionalmente in assenza di certezze computabili.
La conoscenza è così ridotta a cognizione artificialmente mediata e reattiva in rapporto a prove ed evidenze accumulate nel passato, che preclude un’azione immediata, efficace perché risponde al presente dei problemi. L’istruzione è concepita come adattamento mentale e adeguamento di competenze prescritte.
