La lettera del Ministro Azzolina al personale della scuola del 27 marzo 2020 è davvero imbarazzante. Imbevuta di retorica buonista e intimista, “arricchita” da citazioni improbabili, è un evidente esercizio maternalistico di mobilitazione emotiva. Ricerca di consenso, dunque, del tutto privo di rilevanza costitutiva e organizzativa, che utilizza i canali istituzionali come estensione dell’universo social – in particolare il meccanismo manipolatorio del rapporto diretto tra leader e singolo individuo -, a cui la firmataria deve il proprio successo politico.