Afferma Nick Srnicek:
i dati sono arrivati a svolgere un numero di funzioni capitaliste chiave:
- educano e danno un vantaggio competitivo agli algoritmi;
- facilitano il coordinamento e l’outsourcing dei lavoratori;
- consentono l’ottimizzazione e la flessibilità dei processi produttivi;
- rendono possibile la trasformazione di beni a basso margine in servizi a margine elevato; (…)
[inoltre] l’analisi dei dati genera essa stessa altri dati. Visti i significativi avanzamenti nella registrazione e nell’uso dei dati e considerate le pressioni competitive del capitalismo, forse era inevitabile che questa materia prima sarebbe arrivata a essere una risorsa immensa dalla quale attingere.Il problema delle aziende capitaliste, valido ancora oggi, è che i vecchi modelli di business non erano stati particolarmente ben progettati per estrarre e usare i dati. Il loro metodo di lavoro consisteva nella produzione di un bene in una fabbrica dove la maggior parte dell’informazione andava persa, poi di venderlo, senza mai imparare niente sul cliente o sul modo in cui il prodotto stava venendo usato. Anche se la rete logistica globale di produzione lean ha comunque rappresentato un miglioramento in questo ambito, con poche eccezioni anche questa è rimasta un modello perdente. Se le aziende capitaliste volessero approfittare dell’oscillazione nei prezzi di registrazione, servirebbe un modello di business diverso. (…)il nuovo modello aziendale emerso alla fine è un potente tipo nuovo di società: la piattaforma. (Nick Srnicek, Capitalismo digitale. Google, Facebook, Amazon e la nuova economia del web, LUISS University Press)