Distorsione cognitiva sistematica nei confronti dei sistemi computazionali, che consiste nel fidarsene anche quando non si dovrebbe, cioè quando gli stessi forniscono indicazioni erronee, per di più astenendosi dall’attuare tutte le strategie di controllo che verebbero invece adottate in assenza del dispositivo digitale a cui ci si affida. Il rischio di automation bias è variabile dipendente da quanto è migliore il supporto decisionale e da quanto è minore è la probabilità che la scorciatoia cognitiva possa compiere un errore. Andrebbero quindi progettati sistemi – afferma Cabitza –
in grado di valutare correttamente la probabilità di sbagliarsi, cioè (…) adeguatamente calibrati, e (…) in grado di farsi capire da chi deve prendere le decisioni, vale a dire siano più ‘spiegabili’ o interpretabili.