La narrazione dominante (ovvero dei dominanti), scritta dai vincitori della lotta di classe e diventata best seller dopo la fine della lotta di classe medesima, si fonda su questa concezione del “progresso”, che – in nome di una presunta modernizzazione benefica assoluta – disconosce e invisibilizza non solo la devastazione ambientale, ma anche i movimenti di protesta contro il macchinismo e la disciplinarizzazione dei lavoro e dei lavoratori, nonché le relative repressioni:
- visione deterministicamente evolutiva della storia;
- associazione tra progresso tecnico e progresso sociale e morale;
- dissociazione tra i cambiamenti tecnici e i loro effetti.
[La] grande storia, facile da capire, del progresso scientifico e dei robot che sostituiscono gli esseri umani è una profezia dubbia, ma che è stata alimentata dai professionisti del settore e in cui tutti nutrono una piccola speranza segreta. (Nicolas Celnik, Fabien Benoit – “Techno-luttes. “”Enquête sur ceux qui résistent à la technologie”, traduzione in proprio)