Trasferimento di proprietà di un’opera di cripto-arte

Spiega LovinK:

Prima di tutto bisogna installare un portafoglio digitale sul proprio dispositivo e acquistare alcune criptovalute (Ethereum nella maggior parte dei casi ). Poi si visita il marketplace dove sono esposte le opere d’arte. L’interfaccia ha una struttura tipica, in cui i “top selleer” i “top buyer” rispondono alla logica consolidata degli influencer«più visti». Poi ci sono le opere aggiunte di recente, seguite da una sezione in cui è possibile “esplorare” gli NFT più economici o più costosi. Come in tutte le piattaforme di oggi, il design dell’interfaccia utente è incentrato sul profilo. Solo dopo aver creato un profilo è possibile acquistare o «mintare» un’opera d’arte. Il prezzo di vendita può corrispondere a quello di acquisto immediato (instant sale) o essere fissato da un’asta. L’intermediario più ovvio in questo frangente è la propria connessione a internet. A lato però c’è anche una serie di altre necessità, dai servizi cloud ai browser, ai sistemi operativi, alla valuta Ethereum, alla blockchain, al wallet elettronico e a piattaforme come OpenSea e Foundation, ognuna con i propri livelli di servizi reti e commissioni sulle transazioni. (G. Lovink, “Le paludi della piattaforma. Riprendiamoci internet”, Nero editions)