L’intelligenza artificiale è democratizzata? Falso!

Affermano Crawford e Joler:

La disponibilità di strumenti open source che ne consentono la realizzazione, in combinazione con una redditizia potenza di calcolo messa a disposizione dei colossi del cloud come Amazon (AWS), Microsoft (Azure) o Google (Google Cloud), stanno dando vita a un’idea sbagliata , quella di una “democratizzazione” dell’AI. Mentre gli strumenti di machine learning pronti all’uso come TensorFlow stanno diventando più accessibili poiché consentono la configurazione di un proprio sistema, le logiche che sottendono questi stessi sistemi e i dataset necessari per allenarli sono accessibili e controllati da pochissime entità. Nella creazione di dataset che avviene attraverso piattaforme come Facebook, gli utenti alimentano e allenano le reti neurali con dati comportamentali, voci, immagini e video con tag o dati medici. In un’epoca di estrattivismo, il valore reale dei dati è controllato e sfruttato dai pochi che siedono al vertice della piramide. (K. Crawford – V. Joler, “Anatomia di un sistema AI” – “AI & Conflicts 01”, Krisis Publishing)