Descrivere le tecnologie digitali come prodotti sociali e svelarne le ambiguità in modo emancipato e con scopo emancipante è dovere politico-culturale di una critica radicale della "platform society", capace di decostruire mediante cortocircuiti concettuali l'inganno tecno-liberista della "società della conoscenza sorvegliata".
L’Appropriation Art o Citazionismo è una corrente artistica che teorizza un ritorno alla manualità, all’uso dei colori della pittura dopo anni di dominazione dell’arte concettuale. Il Citazionismo si basa sull’idea che sia possibile misurarsi con l’intero bagaglio della tradizione artistica senza più distinzioni diacroniche o gerarchiche. Oltre a citare liberamente stili e linguaggi del passato, alcuni autori si “appropriano” di opere altrui, problematizzando il rapporto tra copia e originale. (…) I rischi che si corrono quando si usa materiale coperto da copyright per fare arte è che l‘opera non sia considerata una forma di utilizzazione libera o che non sia dichiarata una forma di elaborazione creativa. In questo modo si incorre nella violazione di diritti economici e morali dell’artista dell’opera originale che è stata utilizzata e richiamata nel lavoro appropriativo. Ciò comporta, nella migliore delle ipotesi, il solo risarcimento del danno. Nei casi più seri può portare anche alla distruzione dell’opera (un’ipotesi tragica per l’artista).