Intervento automatico e continuo sui mercati finanziari mediante software ed hardware finalizzati al lucro, anche su margini molto bassi, e di conseguenza sul mantenimento delle proprietà delle posizioni di investimento – pure per tempi ridottissimi – e quindi sulla velocità delle transazioni. Lo caratterizzano scambi in tempo reale, misurati in millisecondi, sostenuti da una infrastruttura tecnica con interfaccia user friendly, informazioni rappresentate graficamente, modelli economici e algoritmi di negoziazione, che guidano le decisioni in modo probabilistico, Questo modello dà una patina di semplicità operativa a una realtà invece molto complessa e tutt’altro che democratica e trasparente.
“Ci vogliono cinquecentomila microsecondi per piazzare un ordine in Borsa, semplicemente il click di un ‘mouse’. Ma se sei un algoritmo operante a Wall Street e sei cinque microsecondi indietro, sei un perdente”.
Questa dichiarazione di Kevin Slavin, docente al Media Lab del MIT, riassume bene le prestazioni a cui sono chiamati gli algoritmi che operano nel mercato finanziario dominato dalle transazioni elettroniche ad altissima frequenza, il cosiddetto high-frequency trading (HFT), un mondo dove i computer esaminano una transazione in meno di un microsecondo, e perderne uno, di microsecondo, può comportare in un anno perdite che qualcuno stima in cento milioni di dollari.
Se consideriamo, cinque microsecondi sono cinque milionesimi di secondo: un tempo lungo il quale l’essere umano è letteralmente congelato. Dato che all’interno del nostro sistema nervoso i segnali viaggiano a circa 100 metri al secondo, in cinque milionesimi di secondo il cervello non riuscirebbe nemmeno a mettere in comunicazione due aree differenti della corteccia, figuriamoci distinguere tra due persone che smanaccano in modo inconsulto, come gli agenti di Borsa dei film anni Ottanta. (Malvaldi – Leporini)
[…] planetaria, apertura 24 ore al giorno, interdipendenza, simultaneità operativa globale, operazioni automatizzate dai software nelle decisioni di vendita o acquisto, così come mercati paralleli, ampi tanto quanto se non più […]
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[…] dall’uso dei dispositivi digitali, si estende dal HFT (High Frequency Trading) al lavoro uberizzato ed è caratterizzato dalla velocità e dall’opacità delle procedure, […]
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[…] avvenuta il 10 maggio 2010, mai completamente compresa e imputata ai programmi e ai dispositivi di High Frequency Trading attivi in quella data. Costituisce un esempio di opacità del funzionamento delle macchine […]
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