La diffusione e l’espansione degli strumenti e dei flussi digitali e della potenza di calcolo ha riguardato anche la moneta, che è stata oggetto di smaterializzazione finanziaria: scambi, acquisti, impegni e altre transazioni sono stati convertiti in pure informazioni, in bit, la forma più flessibile di denaro.
Ne sono derivati struttura finanziaria planetaria, apertura 24 ore al giorno, interdipendenza, simultaneità operativa globale, operazioni automatizzate dai software nelle decisioni di vendita o acquisto, così come mercati paralleli, ampi tanto quanto se non più di quelli ufficiali.
Banche, altri istituti e singoli investitori connessi da casa e dotati di carta di credito o di debito hanno inoltre potuto aumentare a piacere la propria leva finanziaria; sono proliferati di opzioni, futures, mercati della valuta; si sono sempre più diffusi online algoritmi finalizzati all’analisi matematica delle tendenze.
La situazione attuale è il frutto della combinazione del denato smaterializzato con la gestione automatizzata di informazioni digitalizzate, che possono andare dal valore delle azioni e/o delle diverse monete, a quello delle materie prime, fino a quello delle condizioni ambientali (mercato del turismo).
Ogni tipo di informazione, insomma, può essere mercificata a scopo finanziario e produrre profitti.
[…] automatico e continuo sui mercati finanziari mediante software ed hardware finalizzati al lucro, anche su margini molto bassi, e di conseguenza […]
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