Processo di occupazione biopolitica del corpo, della attività domestica e degli spazi pubblici a scopo di monetizzazione, messo in atto dagli strumenti e dai servizi digitali: dispositivi indossabili, cartografia, smartphone, assistenti di casa, App e così via.
Anneke Smelik in Posthuman Glossary parla di “moda della scienza”
“La tecnologia indossabile estende le possibilità e le funzioni della moda come rappresentazione incarnata dell’identità. È qui che i design futuristici della “moda della scienza”, come propongo di chiamarla, possono aiutare a plasmare e cambiare le identità postumane in modo diverso. Muovendosi tra arte, moda, scienza e tecnologia, gli stilisti sperimentano i modi in cui il postumano può plasmare i propri corpi o eseguire le proprie identità. Chiaramente, escono dalla zona di comfort o dai guardaroba delle camere da letto in un mondo fantastico, dove si divertono a confondere i confini tra umano e cyborg, o umano e animale, ma spostano anche confini ambigui tra pelle e tessuto, organico e tecnologico, materiale e digitale. La moda scientifica postumana condivide una visione futuristica, aprendo un orizzonte oltre la moda convenzionale. Nella loro attrazione condivisa per l’ampliamento dei confini del corpo umano, i designer tentano chi li indossa di mettere in gioco la propria identità. Gli stilisti della tecnologia indossabile sfidano il potenziale utilizzatore a impegnarsi affettivamente con la fusione di arte, moda, scienza e tecnologia, intraprendendo un processo di trasformazione del divenire nel senso di Deleuze e Guattari”.
[…] di sussunzione suì telefoni cellulari dell’oggettistica di gestione della vita quotidiana – da tasca e da borsa -, che diviene transazione digitale, inserita in insiemi informativi […]
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[…] applica ai profili digitali, che definiscono a priori il campo di azione e agiscono con fortissima imperatività. Appartengono a questa categoria anche le identità finanziarie, mediche, professionali e quelle […]
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