“The Californian Ideology” è un saggio del 1995 di Richard Barbrook e Andy Cameron, che identifica con chiarezza la struttura neoliberista e libertariana della Silicon Valley.
La tecnologia digitale è infatti considerata come produttrice di futuro, capace di modellare la vita mediante connessione diffusa e continua e concorrenza sul mercato, senza produrre conflitto sociale e la forza lavoro è intelletto sintetico.
[…] Luoghi virtuali e mentalità della condivisione su base centralizzata, che non prevede -anzi esclude – qualsiasi forma di proprietà collettiva o di servizio di pubblica utilità fondato sull’universalità. Forme di organizzazione del sé su base tecnico-culturale, con meccanismi relazionali basati sul riscontro immediato, atti a costruire dipendenza. Stagnazione economica, aggressività populista e spettacolarizzazione mediatica accrescono il successo di questa prospettiva di consumo esistenziale, utile all’estrazione di valore da parte del capitalismo di piattaforma. La “socialità digitale” è così assolutamente coerente con l’ideologia “californiana”. […]
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[…] valorizzazione non solo nella direzione del profitto, ma anche in quella della finanziarizzazione libertariana della […]
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[…] culturali e sociali – individuali e collettivi – che hanno proceduto (spesso inconsapevolmente) […]
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[…] concetto di free speech è interpretato dalle aziende della Silicon Valley secondo una prospettiva libertariana, ovvero come elemento della sovranità del consumatore di servizi di comunicazione. Questa […]
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[…] utilizza questa espressione a proposito dell’ideologia californiana, che il filosofo francese vede come somma del diritto assoluto dell’individuo di sottrarsi a […]
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