La formulazione di Curcio innerva insieme ad altri concetti il video qui sotto richiamato: la voce di questo blog ne tenta una sintesi, sulla base della necessità di ricerca e di riflessione a proposito delle prospettive del lavoro, con attenzione a quanto accade nelle aziende, nei centri di ricerca e nelle universitaà.
Una tendenza in atto è l’implementazione di segmenti automatizzati, dotati di Intelligenza Artificiale debole. Un’altra è l’introduzione di Intelligenza Artificiale forte, destinata a sosttituire le attività umane.
Si prospettano pertanto la sempre più rapida obsolescenza delle competenze acquisite da parte dei lavoratori e esigenze di formazione, che le aziende vogliono sia a carico della spesa pubblica.
In questa propettiva è difficile concepire con chiarezza la struttura e i canoni di istituzioni formative davvero capaci sia di soddisfare esigenze sociali sia di fare i conti con vincoli come il segreto industriale e i brevetti.
La profilazione degli utenti dei servizi di rete e i Big Data serviranno pertanto alle aziende anche per individuare, selezionae e contattare “talenti polimorfi”, ad alto tasso di adattabilità.
Si porrà sempre più il tema dell’etica del “lavoro digitale”, perché gli algoritmi sono costruiti in funzione dell’utilità e dell’estrazione di valore e con l’effetto di determinare un futuro di controllo sociale e di omologazione.
[…] tecnologia digitale è infatti considerata come produttrice di futuro, capace di modellare la vita mediante connessione diffusa e continua e concorrenza sul mercato, […]
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