Tipologia specifica di operaio del clic, microlavoratore la cui mansione è la classificazione di immagini e fotogrammi di riprese video secondo criteri e categorie, destinate ad allevare e istruire il machine learning del capitalismo di piattaforma, per esempio gli algoritmi delle automobili a guida autonoma, che devono imparare a riconoscere i possibili componenti d’ambiente.
Come chiarisce Pieranni,
Perché algoritmi e macchine «ragionino» ed elaborino informazioni è necessario che queste arrivino in fretta, che siano tante, e che vengano catalogate nella maniera più dettagliata e precisa possibile. Tutte le immagini, i video, gli audio devono essere «taggati», cioè associati a un elemento, a caratteristiche, ad altri dati. I tag sono, in altre parole, dati inseriti da umani che consentono di elaborare, in tempi sempre più rapidi, altri dati. Questo è il mondo dei cosiddetti «etichettatori». (…) Lavoratori che nel corso di una giornata visualizzano migliaia di immagini, etichettando qualsiasi cosa: guardano una foto su uno schermo e appongono manualmente etichette, guardano un video e appongono etichette, ascoltano un audio e appongono etichette. Su qualsiasi cosa: il volto di una persona, una strada, una lunga fila di macchine, panorami e luoghi, animali. (..) Solo grazie a loro il mondo dell’Internet delle cose potrà essere realizzato nel prossimo futuro. Solo in questo modo le auto senza guida potranno viaggiare, si potranno controllare da remoto tutti gli elettrodomestici di casa o si potrà usare la propria faccia per pagare, prenotare o comprare. Solo così le telecamere intelligenti potranno fare il loro lavoro. (…) E come sempre accade in un sistema capitalistico, c’è chi usufruirà – persone, corporation e Stati – dei servizi realizzati da altre persone sfruttate, e non poco, per rendere sempre migliori i servizi.