Produzione di “fake news” messa in atto da lavoratori precari, il cui reddito si va progressivamente disintegrando, allo scopo di raccogliere introiti pubblicitari e si propongono quindi come protagonisti attivi e consapevoli della campagne politiche e pubblicitarie.
Più in generale, la precarietà è classificabile come temporale, organizzativa, salariale e di inquadramento.