In circolazione da qualche giorno ore il questionario ministeriale sulla scuola a distanza.
L’emergenza fa perdonare (questa volta) una forma espositiva zoppicante, ma non posso non rilevare due aspetti.
Da una parte le richieste sono fondalmentalmente di tipo quantitativo (tra l’altro su base assoluta e non in termini di rapporto).
Dall’altra – in modo pienamente coerente e soprattutto – i concetti fondamentali (“didattica a distanza”, per di più articolata dall’infanzia alla secondaria di secondo grado; “piattaforme/servizi”; “dispositivi”; “formazione e accompagnamento”; “competenze informatiche generali e adeguate” -sic!) sono utilizzati come parole-ombrello, lasciate alla fantasia degli interlocutori, i Dirigenti Scolastici, mobilitati in forma esplicita alla presenza fisica nelle scuole in considerazione del loro ruolo dal ministro della PA e già soverchiati di incombenze e di responsabilità esponenziali.