“La” DAD non esiste

La forma singolare determinativa definisce uno pseudo-concetto, un unicum, significante-quasi-vuoto, tipico del pensiero referendario, che si fonda sulla contrapposizione.

Proporrei invece l’uso della formulazione didattiche a logistica variabile, che – estese anche al futuribile – possono comprendere:

  • didattiche consolidate con logistica tradizionale;
  • didattiche sperimentali con logistica digitalizzata in presenza, prevalente o di nicchia;
  • didattiche consolidate con logistica digitalizzata in presenza, prevalente o di nicchia;
  • didattiche emergenziali con logistica digitalizzata, a ridurre la distanza;
  • didattiche consolidate a logistica digitalizzata totale o prevalente, che riducono effettivamente la distanza;
  • didattiche emergenziali a logistica mista (digitalizzata e tradizionale), a ridurre la distanza;
  • didattiche consolidate a logistica mista (digitalizzata e tradizionale), che riducono effettivamente la distanza;
  • didattiche emergenziali a logistica alternata (digitalizzata e tradizionale) nel tempo, a ridurre la distanza;
  • didattiche consolidate a logistica alternata (digitalizzata e tradizionale) nel tempo, che riducono effettivamente la distanza.

E così via, dialettizzando e combinando fattori e – soprattutto – mettendo ciascuna delle “didattiche” individuate come in atto o potenziali in stretta relazione con le intenzioni progettuali, perché ognuna può ancora avere connotazione emancipante versus connotazione adattiva.

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