Traduzione nella propria lingua corrente del lessico originario dei dispositivi digitali – in linea di massima in inglese – mediante attribuzione di nuovi significati a parole già esistenti (bacheca, commentare, cambiare stato, diapositive).
L’operazione linguistica – analizzata tra gli altri da Vera Gheno – è molto importante da più punti di vista (operativo, cognitivo, culturale e politico), perché – se perseguita individualmente e collettivamente con attenzione e intenzione – può costituire il primo passo di un approccio autenticamente emancipante.
L’opposto, insomma, dell’impiego del gergo pseudocompetente (postare, un powerpoint, un padlet e così via), forma di comunicazione che si configura invece come un sintomo – oltre che di un giovanilismo spesso imbarazzante e ingiustificato – di una forma mentis ormai adattata e di un approccio adattivo, con atteggiamenti e agenda subordinati al pensiero e alle proposte mainstream.