Prina Cerai chiarisce che
Molti dei prodotti che costituiscono la nostra «dieta digitale (…) non rendono obsoleti i dispositivi più datati. Per esempio, il tablet non ha rimpiazzato l’utilizzo del personal computer. Si tratta di un fenomeno che in termini economici è definito come «ridondanza tecnologica».
Non solo è il riflesso di un atteggiamento consumistico, ma anche l’effetto strutturale dei cicli tecnologici: l’innovazione rende servizi e beni esistenti più economici, oppure ne genera altri di natura complementare.
Prendiamo il telefono cellulare: man mano che è crollato il costo delle chiamate o delle connessioni internet sugli smartphone, il servizio si è massificato. Al contempo, però, per reggere l’onda d’urto più operatori sono entrati sul mercato per rafforzare l’infrastruttura, la rete telefonica e digitale, per reggere una maggiore interconnessione.
Ovviamente tutto ciò è avvenuto con un crollo dei costi di produzione per effetti di scala, di efficientamento tra design e manifattura e di investimenti in ricerca e sviluppo.