L’impianto accademico impone di fatto – e spesso di diritto – ai ricercatori obiettivi molto vincolanti:
- pubblicazioni,
- reputazione,
- influenza,
- ricadute didattiche.
Questo limita sia la ricerca di base sia quella applicata, perché ogni nuova iniziativa tenderà a collocarsi in un alveo ampiamente predefinito, rendendo davvero difficile immaginare approcci “a rischio, ovvero radicalmente diversi da quelli della tradizione, se non in aperta opposizione, e, in particolare, critici del modello di gestione istituzionale della conoscenza e della cultura, nonché – ovviamente – di quello socio-economico, fondati entrambi sull’utilitarismo individualista. Ciò rende la “missione” pubblica di questi istituti del tutto aleatoria.