A parere di Mark Andrejevic i social media e le tecnologie di raccolta di dati in genere – in particolare le app di uso quotidiano – hanno normalizzato e interorizzato le pratiche di sorveglianza in precedenza usate dalle istituzioni, e/dal marketing: siamo tutti a sorvegliare i nostri amici, conoscenti, familiari e figli, con dispositivi appositi, ma anche con l’accesso ai loro profili e contenuti condivisi.
Tung-Hui Hu osserva dal canto suo che utilizzando le app messe a disposizione dagli Store di Apple e fdi Google e promosse dalle pokizie locali i cittadini diventano liberi professionisti al servizio dell’apparato di sicurezza dello stato.