Per Luciano Gallino (1983) vi sono
(…) due aspetti che dovrebbero essere considerati specifiche standard dell’equipaggiamento informativo in un’organizzazione democratica. (…) sistemi informativi costruiti specificamente per singoli problemi di gestione, o gruppi di problemi, ma collegati tra loro in modo da permettere il passaggio da un sistema all’altro, e il richiamo di qualsiasi informazione da ogni sistema anche per fini non insiti nel sistema stesso (…) e [da] consentire l’impiego di tutte le informazioni da parte di chi sia interessato ad esse per elaborare un processo di decisione. Ciò contrasta evidentemente con l’impostazione corrente nella progettazione dei sistemi informativi, la quale vede nell’accesso selezionato per tipi di utenti una delle caratteristiche piu ovvie di tali sistemi (…).
In secondo luogo, occorre pensare alla stampa automatica e alla diffusione capillare di rapporti sullo stato generale dell’attività (…) Niente di simile, naturalmente, alle montagne di tabulati indigestibili che hanno caratterizzato la protostoria dell’informatica; un calcolatore può provvedere alla stampa di rapporti estremamente sintetici, costituiti essenzialmente da indici degli stati piu rilevanti dell’organizzazione, e di alcune delle sue parti principali. Gli odierni piani operativi mensili, i costi standard, ecc. prefigurano soluzioni di questo tipo.
L’analisi che precede è stata condotta tenendo presente, come riferimento, lo hardware attualmente disponibile, nonché la possibilità di usare tecniche analoghe a quelle già usate con successo per costruire il software attuale, al fine di costruire nuovi tipi di software, in specie modelli sistemici, per le esigenze del metodo democratico in una organizzazione. Si dà pertanto per scontato che lo hardware sia nettamente distinto dal software, di modo che un qualsiasi calcolatore di alta capacità oggi disponibile sul mercato potrebbe venire programmato nei modi sopra richiesti.
Le due caratteristiche imprescindibili sono assolutamente condivisibili anche 40 anni dopo le riflessioni del grande sociologo, aggiungendo – probabilmente e immodestamente – che va aggiunta una terzo aspetto, ovvero che non vi sia alcuna raccolta di informazioni e di dati sottratta alla consapevolezza e al controllo dei cittadini, così come invece quotidianamente avviene con il regime algocratico del capitalismo cibernetico.