Concorrenza intracapitalista nella platform economy

La conformazione delle piattaforme e gli effetti di rete, collegati e consolidati, spingono verso la monopolizzazione e la concentrazione: i benefici iniziali diventano posizioni permanenti di leadership nel settore ed è una tendenza consapevole: più una società ha accesso ad attività, più dati può estrarre; maggiore è il valore dei dati, maggiore la possibilità di accedere ad ancora più attività. Analogamente, acquisire grandi quantità di dati da diverse aree delle nostre vite valorizza la predizione, e ciò spinge allala centralizzazione dei dati all’interno di una sola piattaforma.
Schematicamente, la monopolizzazione prevede:

l’investimento di capitale necessario rende difficilissimo rovesciare i monopoli; l’accesso ai dati, gli effetti di rete e la cosiddetta path dependency, per esempio, sono forti ostacoli al superamento di un monopolio come quello di Google.

Riflette e prevede pertanto Nick Srnicek:

In particolare, si tratta di un allontanamento dalla concorrenza sui prezzi (per esempio laddove molti servizi sono gratuiti). Qui si arriva a un punto fondamentale. Diversamente dal settore produttivo, la concorrenzialità tra piattaforme non si giudica esclusivamente usando il criterio di una differenza massima tra costi e prezzi; la raccolta dati e la loro analisi contribuiscono altresì a giudicare e classificare la concorrenzialità. Questo vuol dire che, se queste piattaforme desiderano continuare a essere competitive, devono aumentare la propria attività di estrazione, analisi e controllo dei dati – e per farlo devono investire in capitale fisso. Se nel loro DNA c’è la tendenza alla monopolizzazione, al momento attuale si trovano ad affrontare un ambiente sempre più competitivo del quale fanno parte altre importanti piattaforme.