“Nuovo Rinascimento”

Mayer-Schönberger e Ramge sentenziano che:

Comprendere i limiti dei sistemi di machine learning evidenzia (…) l’insieme delle competenze di un manager di successo nel medio termine: piuttosto che basarsi su competenze approfondite in una singola area, il manager di domani sarà molto più vicino a un tipico personaggio del Rinascimento. Disporrà cioè di una discreta quantità di conoscenze in aree diverse, circostanza che lo metterà in condizione di contestualizzare le informazioni e di cogliere il quadro generale, la foresta piuttosto che gli alberi. Inoltre, i futuri leader avranno bisogno di competenze ben al di là di quelle direttamente collegate al processo decisionale. E questo implica l’importanza della collaborazione, ovvero della capacità di promuovere un’azione interfunzionale e interdisciplinare. Infine, e questa è forse la cosa più importante, per facilitare l’innovazione radicale c’è bisogno di manager umani (…) Mancando di immaginazione umana, gli attuali sistemi di intelligenza artificiale non hanno alcun punto di riferimento sulla base del quale orientarsi in un terreno completamente sconosciuto. Naturalmente, anche questo stato di cose potrebbe cambiare, un giorno. Forse ci renderemo conto che l’innovazione radicale non è poi così radicale ma piuttosto un’estensione di idee già esistenti, o che l’innovazione radicale può essere emulata attraverso l’introduzione della casualità. Gli esperti di sistemi di machine learning di tutto il mondo stanno attivamente perseguendo strategie per insegnare ai loro sistemi a essere creativi, benché con esiti molto limitati. Finora – almeno così sembra – la creatività costituisce una bella gatta da pelare per le macchine. Fino a quando questo non cambierà, i manager continueranno a essere necessari per guidare quel complesso processo di distruzione creativa che il celebre economista americano di origini austriache Joseph Schumpeter ha visto come fonte di innovazione radicale. (Mayer-Schönberger V. – Ramge T., “Reinventare il capitalismo nell’era dei big data“, Egea)